Lo scorso 8 dicembre 2015 è stato inaugurato il Giubileo straordinario della misericordia, alla presenza di Papa Francesco, davanti alla Porta Santa della basilica di San Pietro in Vaticano. Prima di tale data però il Papa, a causa della guerra civile che ha colpito la Repubblica Centroafricana, durante il viaggio apostolico del 29 novembre, ha aperto la Porta Santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui.
In occasione di questo straordinario Giubileo, verranno aperte diverse porte sante di tutte le cattedrali o santuari giubilari nelle altre diocesi del mondo. Ma ciò non toglie la scelta di varcare la porta santa, unica e originale per la sua bellezza, a Roma, la città sede del Vaticano.
In occasione del viaggio nella città eterna è possibile visitarne i suoi tesori più nascosti percorrendo la scia del tema del Giubileo, come il meraviglioso tesoro del Santuario della Madonna del Buon Consiglio a Genazzano, in provincia di Roma.
L’originaria chiesa risale all’incirca al X secolo d.C. In seguito fù trasformata in cimitero, che oggi si trova al di sotto della pavimentazione della Basilica. Nel 1356, la chiesa venne affidata ai religiosi di Sant’Agostino, per volere di Pietro IV di Giordano Colonna, che iniziarono la costruzione di una nuova chiesa rivolta ad ovest. Nella seconda metà del ‘400 la terziaria agostiniana Petruccia di Ienco e vedova di Giovanni di Nocera, divenuta Beata Petruccia nel 1735, spese tutti i suoi beni per il restauro della chiesa primitiva del 1356.
La leggenda vuole che il 25 aprile 1467, un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino, si stacco miracolosamente dalle pareti di una chiesa di Scutari in Albania, invasa dagli ottomani, per sfuggire all’inevitabile distruzione da parte dei musulmani e raggiunse la chiesa di Genazzano accompagnata da una schiera di angeli. Fù vista e inseguita da due uomini devoti, Giorgi e De Sclavis, che attraversarono il mar Adriatico a piedi e testimoniarono il miracolo. La notizia si diffuse celermente e da allora la chiesa fù meta di pellegrinaggi. Dall’arrivo del dipinto si registrarono 161 miracoli di guarigione e grazie all’elemosina dei pellegrini la chiesa fù ricostruita e venne eretto anche un convento. Da allora la chiesa divenne un Santuario.
Della struttura del 1300 non rimane altro che il portale in marmo bianco, con un bassorilievo in cui vi è il dipinto raffigurante la storia del miracolo, ovvero l’affresco della Madonna portato dagli angeli sulle nubi, che ora è custodito nella cappella all’interno della chiesa, protetto da una cancellata. Non si conosce l’autore del dipinto e nemmeno la datazione. La Madonna è raffigurata in una espressione malinconica e il colorito del viso cambia la tonalità in base alle infiltrazioni di luce nella cappella. Il Bambino si accosta alla madre premendo leggermente il viso contro il suo e le cinge il collo con un braccio, quasi a rincuorarla. Un semplice arcobaleno fa da sfondo alle due meravigliose figure. Dal dipinto emerge tutta l’intimità e l’amore di una madre e del suo figlio.
L’attuale Santuario venne costruito sulla chiesa primitiva e quella restaurata dalla Beata Petruccia tra il 1621 e il 1624 e la porta fu spostata da est a sud. La facciata fù realizzata nel 1840, caratterizzata da sei pilastri ionici e quattro mosaici, due dei quali sono un omaggio a due papi legati particolarmente al santuario: Pio IX e Leone XIII. Una gradinata fa da accesso al santuario attraverso tre porte, la principale è stata sostituita nel 1966 con una porta in bronzo.
L’interno della Basilica presenta tre navate, sulla destra un altare dedicato a S. Nicola da Tolentino, segue l’altare dello Spirito Santo con un dipinto che si attribuisce alla scuola dei Carracci. Il coro, del 1777, e l’organo, del 1930, sono accerchiati da sei affreschi che descrivono gli episodi più importanti della vita di Maria. La navata centrale presenta un pulpito con scalinata in marmo del seicento. Anche l’affresco di Gesù Crocifisso del XV secolo custodisce un miracolo. Si narra che un soldato al verde, a causa del gioco, entrò in chiesa e colpì il dipinto con una spada, da questo iniziò a sgorgare del sangue e la spada rimase irrimediabilmente piegata. Ancora oggi essa è custodita in una nicchia. L’imponente altare è tutto in marmo e davanti ad esso vi è una balaustra del Bernini in marmo di Carrara. Sulla sinistra vi è la cappella dove è custodito il dipinto della Madonna, protetto dal cancello in ferro battuto. L’altare, eseguito nel 1734, è sovrastato da una tribuna marmorea che poggia su delle colonne di valore. Questo contiene la nicchia di rame in cui si trova l’immagine sacra. Sul muro della cappella vi sono vari affreschi raffiguranti le molteplici visite papali.
La magia che circonda il Santuario fa da sfondo alla bellezza quasi palpabile della Basilica. Non si può non fare una breve tappa per ammirare la chiesa e per leggere e vivere l’antica storia di un luogo in cui la leggenda si fonde con il misticismo.