Il Museo Archeologico di Palestrina raccontato da Carlo, viaggiatore napoletano, che ha deciso di trascorrere un weekend alla scoperta dei tesori archeologici dell’antica Praeneste. Lo ringrazio per aver accettato di condividere la sua esperienza sul mio blog. Ecco il suo interessantissimo racconto.
Sono un appassionato di archeologia e, dopo aver visto un servizio in televisione in cui si faceva cenno al Museo Archeologico di Palestrina (Roma), ho deciso di intraprendere un viaggio in questa località del Lazio. Un fine settimana dedicato alla scoperta dei reperti archeologici e della storia antica.
Ho deciso di visitarlo, proprio perché affascinato dalle immagini che ho visto.
In effetti non posso dire che quei pochi minuti dedicati all’esposizione permanente dal programma tv descrivessero così bene i reperti contenuti. L’originale è decisamente meglio. Insomma, nonostante le riprese e le descrizioni fatte, finché non si entra nel museo, non ci si può immaginare di quanto sia spettacolare e ricco di opere.
I reperti contenuti sono molti e di grande pregio. Inoltre le descrizioni ed il percorso che è stato creato sono davvero ben fatti, utili a capire il contesto.
Il museo ha un’importanza mondiale, un punto di riferimento non solo per i curiosi e gli appassionati, ma anche per gli esperti, per gli studiosi dell’archeologia e dell’epoca romana. Senza dimenticare di citare l’Ellenismo, che è il vero protagonista della struttura.
PALAZZO BARBERINI
Il primo impatto è Palazzo Barberini, di epoca rinascimentale, che ospita al proprio interno l’esposizione archeologica. L’edificio è situato in cima al complesso del Santuario della Fortuna Primigenia. Costruito proprio su quanto era rimasto dell’antico complesso religioso ellenistico. Si nota, guardando l’edificio, una netta differenza tra la parte antica e quella più recente. Chi ama l’arte e l’architettura non può che apprezzare il posto. Entrando si trovano tre piani di opere antiche, reperti che provengono da Praeneste, il nome dell’epoca della cittadina laziale e della zona circostante. Prima di salire ho visitato il pian terreno, che permette di vedere, grazie al recupero, alcune parti originali del santuario ellenistico.
IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI PALESTRINA
All’ingresso è presente un plastico curato nei minimi particolari. Aiuta a comprendere meglio le dimensioni e la composizione del complesso. Si tratta di un utile suggerimento per la visita dell’edificio e delle parti esterne.
La disposizione degli oggetti è fatta in modo logico e conta su spazi ampi e luminosi. Si sono scelti tematiche abbastanza ampie riguardanti storia, cultura ed arte di quello che era uno dei più fiorenti centri della regione nelle epoche passate.
Il Primo Piano del Museo Archeologico di Palestrina. Nelle sale ci sono resti riferiti al culto di Fortuna, a cui è stato appunto dedicato il santuario. Ho scoperto molte notizie sulla dea, leggendo la storia e le leggende riportate sui pannelli introduttivi. La testa della statua raffigurante la divinità è certamente uno dei pezzi principali della collezione museale. Come riportato dagli esperti che hanno curato le didascalie delle teche, l’oggetto, è stato rinvenuto all’interno del “pozzo della sortes“. Di epoca ellenistica c’è la grande statua di Iside-Fortuna, realizzata in marmo “bigio” di Rodi. Ci sono, però, anche delle copie delle statue greche, scolpite dagli stessi romani.
L’arte dell’impero di Roma e della successiva repubblica è ben rappresentata dalle statue dedicate ai vari dignitari, dai ritratti e dai rilievi. Un rilievo Grimani dell’età di Augusto fa sfoggio della sua grande bellezza. Tali oggetti servivano a simboleggiare il programma della politica adottata dall’imperatore, ovvero la pace e la rinascita. Potrebbe essere stato realizzato dalle stesse mani che scolpirono l’Ara Pacis. Molte le teste ed i busti di statue risalenti al periodo tra II e III secolo avanti Cristo. Provengono dal territorio e si riferiscono all’arte greca e romana. Un’altra cosa che mi ha molto incuriosito è stato un sarcofago scolpito su tre lati con figure mitologiche.
Ciò che mi incuriosisce sempre molto è la possibilità di trovare collegamenti. È ovvio che ci siano, ma riuscire a ricostruire la storia della civiltà mettendo in relazione i diversi reperti nei vari musei è una bella sensazione. Sono convinto che chi visita Roma dovrebbe fare una capatina a Palestrina. Aiuterebbe a conoscere altri aspetti della civiltà che ha fondato la capitale dell’impero.
Questo piano vanta sale interamente affrescate. Sono i muri dipinti nel Cinquecento, quando i Colonna hanno fatto edificare il palazzo, poi passato ai Barberini.
Il Secondo Piano del Museo Archeologico di Palestrina. Continuando la visita al secondo piano si trovano splendidi specchi di bronzo con decorazioni incise che rappresentano la mitologia ellenistica ed italica. Ci sono anche vasi e statue in terracotta, che sono stati trovati nella necropoli. Erano materiali presenti nei santuari presenti nella città all’epoca romana. Le statuette presenti sono molto ben conservate e la loro fattura è davvero incredibile. Le origini della città sono dell’VIII secolo prima di Cristo. Facile immaginare quante testimonianze siano state lasciate dalle diverse popolazioni che hanno abitato il territorio nei secoli.
Difficili da descrivere sono i monili d’oro che spiccano nelle teche di vetro ben distribuite nelle sale. Spuntano oggetti della vita quotidiana che lasciano intendere facilmente come vivesse la società dell’epoca. Le spiegazioni sugli studi fatti, abbinate alle opere, sono un modo per addentrarsi nell’antica Roma, conoscendo le persone che la vivevano tutti i giorni.
Il Terzo Piano del Museo Archeologico di Palestrina. Malgrado ogni piano abbia le sue particolarità e nulla da invidiare agli altri, il terzo mi ha colpito di più. C’è un’unica stanza, di grandi dimensioni. Ben si adatta ad evidenziare il contenuto. La magnificenza del mosaico policromo del Nilo è difficile che trovi eguali in termini di fascino. Si tratta di una veduta del paesaggio dell’Egitto in occasione dell’esondazione del fiume. Il Mosaico del Nilo di Palestrina, risale al II secolo prima di Cristo ed è stato creato da artisti di Alessandria d’Egitto. Moltissimi i dettagli e una policromia di gusto.
IL SANTUARIO DELLA DEA FORTUNA PRIMIGENIA
Fuori dal museo si possono notare i resti del Santuario della Dea Fortuna Primigenia, con le sue terrazze, connesse da scale. Si ammirano panorami strepitosi, perché la posizione è baricentrica ed elevata rispetto al territorio circostante. Si vedono bene la vela di Calatrava, i Monti Lepini, i Monti Prenestini, Roma e i castelli romani, il mare e la Valle del Sacco.
La struttura è il più grande esempio dell’architettura ellenistica nel nostro paese. Si tratta di un edificio famoso in tutto il mondo ed in concorrenza diretta con l’architettura dello stesso periodo presente sul Mar Egeo, tra paesaggi unici ed incantevoli. Non ho avuto ancora la fortuna di vedere dal vivo le costruzioni di quell’area, ma certo a il Santuario della Dea Fortuna di Palestrina lascia letteralmente a bocca aperta.
Da notare che al centro del complesso religioso, alla costruzione, nel II secolo avanti Cristo, sorgeva una cava. È stata inglobata nella costruzione dai Colonna.
GLI ORARI DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI PALESTRINA
Sono rimasto piacevolmente colpito anche dagli orari del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina: dalle ore 9:00 alle ore 20:00. Normalmente, negli altri musei capitolini, l’apertura è più ridotta. Non ha giorni di chiusura e la domenica un archeologo conduce una visita guidata. Certo avere la spiegazione dei principali reperti e della storia da parte di un esperto fa vivere un’esperienza incredibile.
Mi sono comunque trattenuto di più ed ho letto la cartellonistica che riporta cenni storici e spiegazioni sugli oggetti esposti. Sono facili da comprendere e molto esaustivi.
PREZZO BIGLIETTO MUSEO ARCHEOLOGICO DI PALESTRINA
L’ingresso al museo costa solamente 5 euro, abbastanza poco rispetto ad altri musei, considerando soprattutto cosa offre. La pulizia e la manutenzione della struttura sono impeccabili. Il personale della biglietteria è molto gentile, accogliente. Pronto a rispondere alle curiosità ed alle richieste del pubblico.
PERCHÉ VISITARE IL MUSEO DI PALESTRINA
La pecca del museo è la scarsa pubblicità ed è un vero peccato, perché secondo me, Palestrina con le sue rovine e con il Museo Archeologico è una piccola Roma. Tutti dovrebbero visitarla, perché riserva opere molto importanti e che si inseriscono in un quadro storico e artistico mondiale. Chi vuole godere di tutto il sito, deve armarsi de tempo, perché c’è veramente molto da visionare. Palestrina stessa offre scorci spettacolari, girare per la cittadina è un po’ come fare un viaggio nel tempo.
Credo che nessuna descrizione possa rendere l’idea del livello del Museo, bisogna vederlo con i propri occhi, ma chiunque compia un viaggio a Palestrina, non resterà deluso. Sicuramente è al di sopra di qualsiasi aspettativa. Una tappa da fare anche per chi si reca a Roma. Non è lontano ed è una perla che completa il tour romano, il percorso nella storia romana.
La logistica ha, però, un neo la quasi totale assenza di parcheggi ed anche di mezzi pubblici che consentano di raggiungere il sito. Bisogna avere l’automobile. Ciò, ovviamente, non è comunque sufficiente per scoraggiare il visitatore. Un modo per arrivare lo si trova sempre, ma sarebbe grave perdere l’occasione di vedere un gioiello come questo Museo.
Visitare Palestrina
Se volete saperne di più su Palestrina, leggete questa guida su cosa vedere a Palestrina.