Continuiamo la nostre serie di articoli su cosa vedere a Tivoli presentando il Tempio di Vesta e l’acropoli. Il Tempio di Vesta è il monumento più conosciuto di Tivoli, questa cittadina in provincia di Roma, fondata ben 1500 anni prima di Cristo da Tiburno.
Il luogo ove sorge il Tempio di Vesta è chiamata l’Acropoli di Tivoli ed è posta alla fine del percorso naturalistico di Villa Gregoriana. Nello stesso luogo, sorge anche un altro Tempio, di forma rettangolare, conosciuto come il Tempio della Sibilla o di Tiburno.
IL TEMPIO DI VESTA A TIVOLI E L’ACROPOLI
In realtà, non si conosce esattamente l’attribuzione dei templi perché purtroppo le fonti storiche non sono certe.
Alcune fonti ci indicano il tempio di forma circolare come il Tempio di Vesta e altre invece lo indicano come il Tempio della Sibilla. Secondo alcuni studiosi, il tempio che oggi conosciamo come Tempio di Vesta, era in realtà un tempio dedicato a Tiburno, il fondatore di Tivoli. Molti invece sono convinti che sia stato edificato per la Sibilla Albunea. Identica sorte è toccata al tempio di forma rettangolare che viene attribuito o a Tiburno o alla Sibilla.
Tivoli infatti era il luogo dove viveva la Sibilla Albunea che secondo la mitologia cristiana, fu colei che predisse l’arrivo di Gesù. La leggendA vuole che in fondo al fiume sottostante fosse rinvenuta la statua della Sibilla e il libro Sibillino che ad essa apparteneva. Statua e libro, una volta ritrovati, vennero portati nell’acropoli dove vennero custoditi.
È probabile che l’acropoli ospitasse diversi templi, la maggior parte dei quali andati distrutti con il tempo, ed è per questo che ad oggi rimane difficile attribuire i due templi rimasti in piedi ad un personaggio preciso.
Di sicuro, il tempio di forma circolare è più antico di quello rettangolare.
Il tempietto circolare in ogni caso viene comunemente attribuito alla divinità romana Vesta, il tempio si erge nel quartiere più alto del rione Castrovetere ed è considerato l’unico esempio ancora integro dei numerosi templi dedicati nell’antichità a Vesta, il cui culto fu introdotto a Roma dal re Numa Pompilio.
I doveri delle sacerdotesse di Vesta, le Vestali, consistevano principalmente nel mantenere costantemente acceso il fuoco sacro sull’altare della loro divinità e nel fare e conservare voto di verginità fino all’età di trent’anni, dopodiché potevano essere sciolte dal vincolo e sposarsi.
Il tempio di Vesta fu edificato verso la fine del II Secolo a.C. sotto la guida di tale Lucio Gellio, il cui nome è visibile su un architrave. Il suo perimetro circolare, doveva essere abbellito con 18 colonne di marmo di Tivoli, delle quali ne rimangono intatte 10.
Il tempio quadrato invece, venne costruito su una piattaforma artificiale ed oggi del pronao, non rimangono che 2 colonne ioniche. Al suo interno però è visibile ancora l’altare.
Entrambi i templi risalgono al II secolo a.C. ed entrambi sono stati nel tempo spogliati di molti materiali che sarebbero serviti per altre costruzioni. Purtroppo quest’usanza era molto diffusa nei secoli scorsi.
I 2 templi sono stati ristrutturati nel 2006 dall’ARPAI, un ente privato.
L’accesso all’acropoli è gratuito. Se si vuole visitare tutto il percorso naturalistico, il biglietto costa 6 euro.