Recarsi a Roma per il Giubileo è anche un’occasione per visitare alcuni dei più importanti luoghi della fede che si trovano nella provincia, a pochi chilometri dalla Capitale. Uno di questi è Subiaco, cittadina del Lazio che ospita ben due sontuosi monasteri, dedicati il primo a San Benedetto e il secondo a Santa Scolastica. Quest’ultimo ospita anche una biblioteca che conserva anche manoscritti antichi dei monaci benedettini e la prima macchina per la stampa d’Italia.
Subiaco è una cittadina di origini romane, dove l’imperatore Nerone aveva voluto realizzare la sua residenza estiva, di cui si conservano ancora i resti.
Dal punto di vista religioso, la città ha assunto un ruolo fondamentale in epoca medievale, periodo al quale risale la frequentazione da parte di San Benedetto da Norcia.
Dal primo monastero fondato dal santo se ne svilupparono poi anche degli altri e il monachesimo benedettino si diffuse in modo capillare in tutta la zona. Si parla in totale di ben 12 cenobi nel territorio, tra cui uno, il più importante, è proprio quello di Santa Scolastica che in origine era intitolato a San Silvestro.
Subiaco ed il Monastero di Santa Scolastica
Nel monastero di Santa Scolastica l’antico si intreccia con il moderno e la visita merita, se non altro per i capolavori artistici conservati al suo interno. Ricostruita più volte, la chiesa presenta infatti una stratificazione che illustra tutte le diverse fasi, evidenti nelle murature e nelle pitture. Il nucleo più antico risale al VI secolo e per tale ragione si può affermare che questo monastero benedettino è in assoluto il più antico che si sia conservato non solo in Italia ma nel Mondo. Già sul portone d’ingresso troviamo inciso il celebre motto “Ora et labora”, che rimanda direttamente alla filosofia di San Benedetto e del suo ordine.
Dal punto di vista architettonico, particolarmente bello è ad esempio il campanile romanico, che mostra ancora i resti della fase altomedievale. Da notare sono anche i due chiostri interni, quello gotico e quello cosmatesco. Da non perdere sono gli affreschi delle cosiddette grotte di S. Scolastica, le pitture che ornano le pareti del portico del chiostro, le pale d’altare, come la Madonna con Bambino e Sant’Anselmo, opera del Maratta.
Centinaia di storici manoscritti e pergamene si conservano nell’antica biblioteca del monastero, il quale tra l’altro è stato sede della prima tipografia istituita in Italia, risalente al Cinquecento.
Subiaco ed il Monastero di San Benedetto
Mentre il monastero di Santa Scolastica è ubicato alle pendici del monte, vicino al centro abitato di Subiaco, il Sacro Speco di San Benedetto si trova più alto, proprio lì dove erano le grotte in cui il santo viveva e amava rifugiarsi nella solitudine più assoluta. Il Sacro Speco si raggiunge in auto e una volta trovato parcheggio si affronta a piedi una salita abbastanza piacevole, in un viale alberato, che conduce al piazzale antistante il monastero. Qui è presente un piccolo negozio dove si possono acquistare souvenir, libri e oggetti sacri in ricordo della propria visita. Sempre da qui si accede all’ingresso del luogo di culto. Dal piazzale si può ammirare in tutta la sua imponenza il complesso architettonico, il cui aspetto attuale risale al XIII secolo.
Il luogo sacro si articola su più livelli, la chiesa superiore, quella inferiore e il Sacro Speco di San Benedetto. Oggi lo si può visitare accompagnati da una guida specializzata che conduce all’interno dell’edificio un gruppo alla volta. In alcuni punti, infatti, gli ambienti sono piuttosto stretti e più di tante persone non riuscirebbero ad entrare. Anche qui bellissimi sono gli affreschi che decorano gli ambienti. In particolare, degni di nota sono quelli della chiesa inferiore, dove si trovano le Storie di San Benedetto, che risalgono all’ultimo decennio del XIII secolo. Molto interessante è l’affresco che rappresenta San Francesco d’Assisi, il quale non ha nè l’aureola nè le stimmate, quindi pare proprio che la pittura sia stata realizzata quando il santo era ancora in vita e non aveva avuto le stimmate.
Tra gli altri ambienti degni di nota all’interno del monastero vi sono la Cappella della Madonna e la Grotta dei Pastori. Proprio qui San Benedetto era solito accogliere i pastori che si rivolgevano a lui per ricevere lezioni di religione. La sua missione era infatti quella di diffondere la dottrina cristiana tra la gente. Uno dei luoghi più incantevoli e ricchi di fede dell’intero monastero è il Roseto di San Benedetto. Qui il santo si gettò tra le spine delle rose per combattere la tentazione e sempre qui San Francesco, recatosi in visita al santuario, volle piantare delle rose.
Subiaco dista circa trenta minuti di automobile dall’Anita Bed and Breakfast Valmontone. Si raggiunge percorrendo una panoramica strada di montagna. Se vorrete, sarò ben lieta di ospitarvi e di darvi tutte le indicazioni per pianificare al meglio la vostra visita ai monasteri benedettini di Subiaco.