Il Santuario della Madonna del Campo a Cave, in provincia di Roma, è un piccolo Santuario dedicato alla Vergine Maria. Non potevo tenerlo fuori dai miei percorsi nella campagna di Roma, consigliati ai pellegrini durante il Giubileo. Anche perché sorge a Cave, il mio amatissimo paese. Ve ne parlo con entusiasmo perché le sono molto affezionata. E a fine articolo vi indicherò la Porta Santa di Cave per il Giubileo della Misericordia.
Le Origini del Santuario della Madonna del Campo a Cave (Roma)
Fù eretto proprio in un campo dove venne combattuta una battaglia tra Romani e Prenestini contro Volsci ed Ernici, nel 267 a.C. Il 27 aprile 1655, durante dei lavori di manutenzione delle strade, venne scoperta un’antica cripta contenente un dipinto della S.Vergine Maria seduta su un trono, che sorregge il Bambino Gesù, con ai lati S. Pietro e S. Paolo. Cominciò un lungo pellegrinaggio per ammirare tale immagine avvolta nel suo misterioso ritrovamento, soprattutto l’anno successivo in cui il Lazio fu invaso dal morbo devastante della peste.
Non si è ancora a conoscenza del nome di questa antichissima chiesa ritrovata. Il Marianecci pensava potesse essere l’antica basilica di Santa Sebina, o San Sebino, oppure, secondo il Liber Pontificalis potrebbe essere stata l’antica Basilica di San Pietro, consacrata da Papa Simmarco nel IV secolo. Quest’ultima ipotesi è avallata dalla data ritrovata nella cripta, 615.
Nel 1659 fù stabilito di continuare ad edificare la chiesa di S. Maria Assunta e, una volta finita, porvi all’interno il dipinto ritrovato, anche se parte dei cittadini desiderava l’edificazione di un piccolo tempio sui resti antichi, che custodisse l’immagine sacra. Quando i conflitti sembravano risolti a favore della nuova chiesa, intervennero i padri agostiniani di Santo Stefano che fecero bloccare i lavori.
I fondi finirono e i lavori non furono mai terminati. Quando nel 1703 un terremoto devastante colpì la località di Cave, spargendo il presentimento di un volere divino dietro la nascita della chiesa, il tempio fù inaspettatamente costruito sugli antichi resti della cripta. Così, in soli quattro anni, nel 1707 sorse il Santuario della Madonna del Campo, benedetta da Don Gioacchino Simeoni.
Nel 1837, Roma fù colpita dal colera e i cittadini di Cave si affidarono alla Vergine Maria. Grazie alle misure sanitarie adottate, Cave uscì dall’epidemia praticamente indenne, così i cittadini fecero il voto di dedicare, in onore alla Vergine Maria, il 27 aprile di ogni anno, una festa, la famosa Festa di Maria S.S. Fiore del Campo, compreso un giorno di digiuno alla vigilia, nell’attesa dei festeggiamenti.
Nel 1880 la Madonna del Campo divenne Patrona di Cave insieme a S. Lorenzo. A causa della frettolosa costruzione della chiesa, presto vennero alla luce numerosi dissesti e nel 1869 avvenne un primo restauro ad opera dell’ing. Antonino Clementi, il secondo restauro avvenne dopo un altro tremendo terremoto del 1915 ad opera dell’arch. Giuseppe Fiumani.
La chiesa continuò a rimanere chiusa poiché si ritenne che i lavori non erano stati eseguiti correttamente, così nel 1924 il Genio Civile decise di demolire il tetto, il quale fù riedificato nel 1928, a spese dei cittadini. Non bastò, poiché nel 1933 il Genio Civile riscontrò ancora delle gravi lesioni e, per mancanza di fondi, il Santuario restò chiuso fino agli anni cinquanta.
Il dipinto, invece, è stato restaurato nel 1969 dal prof. Cupelloni, direttore del Laboratorio del Restauro e dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, che la staccò dalla parete della cripta. Dopo il restauro del 1955, seguì una nuova consacrazione grazie al cardinale Benedetto Aloisi Masella. Il tempio oggi è conservato molto bene ed è ancora meta di pellegrinaggi provenienti da tutta Italia.
La Chiesa della Madonna del Campo
La chiesa si presenta con una facciata e due campanili. Nell’ordine inferiore della facciata vi è il portale centrale sul quale vi è una scritta in latino, esso è affiancato da due semicolonne doriche, che le separa da altri due portoni minori. Nella parte alta della facciata troviamo due nicchie vuote separate da un finestrone centrale.
Da notare è il timpano triangolare con la croce cristiana. L’interno si presenta molto pulito e poco vistoso, simbolo di un tempio il cui culto dell’immagine fa da padrone a qualsiasi decorazione troppo vistosa. Vi è un’unica navata, un bell’abside e soffitto a cassettoni in legno, risalente all’inizio del novecento. A circa metà navata vi sono delle scale che permettono l’accesso alla cripta, dove tutt’ora è conservato il sacro dipinto dopo il restauro del 1969; la Vergine Maria porta un diadema d’oro con pietre preziose, postale nel 1942 con cerimonia solenne.
L’accesso alla cripta può essere effettuato anche tramite il cimitero antistante il Santuario, costruito nel 1847. L’altare maggiore è in marmo policromo e vi è una raffigurazione della pietà e degli affreschi che raffigurano il ritrovamento del dipinto della S. Vergine Maria, realizzati da Luigi Leggeri. Infine, ai lati della navata, vi sono due altari minori dedicati a S. Gioacchino e S. Anna e l’altro a S. Michele. Da vedere anche la bussola in legno a tre entrate sovrastata da una balconata per i cantori, dove un tempo vi era l’organo a canne.
La Porta Santa di Cave per il Giubileo della Misericordia
Nel Giubileo del 2016 è stata aperta la porta della Chiesa di S. Lorenzo, l’altro patrono di Cave, come porta santa per il passaggio dei pellegrini, i quali una volta arrivati a Cave non mancano una visita anche al Santuario della Madonna del Campo per una preghiera davanti al sacro dipinto.